Sei “solo” madre?… Io no e ne vado fiera
“Sei solo madre? Questo fa di te tante altre cose, ecc. ecc. ecc.”… Inizia così una delle più famose catene di sant’Antonio, che probabilmente avete ricevuto controvoglia anche a voi su WhatsApp. Insomma, fiere di essere mamme e nulla più, perché essere mamme rappresenta uno stato di completezza più totale. Ma io dico no.
Chi di noi è “solo madre”? Analizziamo!
Chi non ha un posto di lavoro perché passa le giornate a correre dietro al proprio pargoletto?
Chi non ha un compagno di vita?
Chi non riesce più a ritagliarsi dieci minuti filati in 24 ore per dedicarsi a se stessa?
Chi una sera sì e una no crolla sul divano alle nove, giusto il tempo di mettere a letto i bambini?
No, tutto questo non fa di noi SOLO delle madri.
È solo madre chi, pur contemplando una o tutte le opzioni sopra elencate, si è dimenticata di essere donna.
Chi non si guarda più allo specchio, perché “tanto sono una mamma, non mi interessa se sono bella o brutta, al mio bambino piaccio comunque”. Chi dimentica, una volta nato un figlio, che quel figlio è il frutto dell’amore tra due persone e quindi non possiamo dimenticarci di avere vicino la persona che ha condiviso con noi questa avventura.
Chi non ascolta più le proprie esigenze perché si è sentita dire troppe volte che l’amore per il pupo deve superare ogni cosa.
Io di mamme-solo-mamme (e cuoche, infermiere, donne delle pulizie e tutte le altre definizioni citate nel post) ne conosco tante e mi sento di affermare che difficilmente nei loro occhi vedo un barlume di gioia. Di mamme che che si sentono frastornate, confuse, talvolta tristi, ma che non hanno il coraggio di dirlo ad alta voce.
E allora, perché non facciamo tutte lo sforzo di prenderci i nostri dieci minuti da donna-non-mamma ogni giorno?
Perché non diamo ascolto alle nostre aspirazioni dimenticate, alle nostre passioni e smettiamo di ripeterci la scusa che con i figli non si può più far nulla?
Ecco perchè mi piace la moda e mi piace parlare di moda alle mamme: non lo faccio perché credo sia un argomento essenziale nelle nostre vite – su questo siamo tutte d’accordo – ma perché per me la moda rappresenta proprio QUEI dieci minuti quotidiani, quelli in cui non sono madre, non sono compagna, non sono infermiera, donna delle pulizie o insegnante: sono donna e fiera di sentirmi tale. E, certo, dopo i miei dieci minuti da donna, torno ad essere una madre anche migliore di prima.
Questo amore per la “frivolezza” – se così si può considerare il prendersi cura di sé – cerco di trasmetterlo anche ai miei figli e lo faccio anche attraverso la scelta di un abito; magari un abito, come quello della collezione P/E 2018 di Kocca, uguale per me e per loro, che ti fa sorridere riguardando le foto, che ti fa sentire più “uguale” quando magari tuo figlio (direi: “Per fortuna!” a volte!) non ti assomiglia nemmeno lontanamente. E non parlo dell’aspetto fisico:)
Elena Sofia fisicamente mi assomiglia anche troppo, stessa carnagione chiara, stesse gambe “a stecchino”, stessi capelli mossi, stesse lentiggini, a parte per i suoi meravigliosi occhi blu. Ma caratterialmente no: lei è posata tanto quanto per quanto io sono eccessiva in tutto.
Ci accomunano l’amore per la scrittura e quella per il colore rosso: e in questo caso la scelta dell’abito è stata proprio azzeccata!
A volte, – in mezzo ai mille problemi quotidiani, alle scadenze, alle corse per arrivare a ultimare tutto anche se poi non ci riusciamo mai completamente, alle rinunce, alle lacrime di dolore, ma anche a quelle di gioia, alle giornate troppo corte, a quelle troppo lunghe– è proprio bello “giocare” indossando lo stesso vestito e pensare che al mondo esistiamo solo noi e i problemi sono altrove.
La collezione #MumMeAndKocca ci permette di giocare con stile con le nostre bambine, inventando outfit dinamici e attuali, senza dimenticare quel tocco di romanticismo che non guasta mai…Del resto, a Venezia, non si può non essere romantiche!
Post offerto da Kocca