Vista nei bambini: tutto ma proprio tutto quello che c’è da sapere spiegato dagli esperti di GrandVision e le risposte ai dubbi più comuni della mamme
L’importanza di vederci bene: per chi come me è miope (ed astigmatica) da sempre, questo è un tema scontato, ma ahimè, allo stesso tempo molti di noi rimangono sorpresi quando si dice che è fondamentale fare prevenzione per i disturbi della vista nei bambini e che certi difetti possono essere individuati e tenuti sotto controllo fin dalla nascita.
Il momento del rientro tra i banchi di scuola invece è spesso quello in cui ci troviamo proiettati di fronte a piccoli e grandi problemi riguardo alla vista dei bambini: ci sono bimbi (vedi le mie) che lamentano di non vedere bene la lavagna, altri che fanno i conti con il classico “occhio pigro” e ci sono tanti altri difetti che solo un bravo oculista infantile può rilevare.
Vi avevo promesso che grazie a GrandVision, dopo il rientro dalle vacanze, avrei incontrato alcuni tra i massimi esperti italiani di vista nei bambini e mi sarei fatta portavoce delle vostre domande e così è stato: la scorsa settimana ho parlato a lungo con il Prof. Paolo Nucci (Direttore della Clinica Oculistica Universitaria dell’Ospedale San Giuseppe di Milano) e il Dott. Pietro Gheller (Optometrista, psicologo, docente presso la scuola dell’Istituto “B. Zaccagnini” di Bologna e Milano) e gli argomenti trattati sono stati davvero interessanti, persino per chi, come me, in mezzo agli oculisti ci vive da una vita.
Abbiamo affrontato i temi portanti in fatto di prevenzione nella vista dei bambini e sono felice che una grande azienda come GrandVision abbia voluto farlo in maniera del tutto imparziale, permettendoci di porre agli esperti ogni genere di domanda, anche non prettamente inerente la loro realtà.
Ma veniamo alle domande principali che sono emerse in fatto di vista nei bambini!
Prevenzione: cosa fare per prendersi cura al meglio della vista dei propri figli?
In molte regioni gli screening gratuiti iniziano subito dopo la nascita: il test del riflesso rosso è in grado di verificare patologie importanti nella vista del bambino – parliamo di patologie che vanno operate entro le 6 settimane di vita, come la cataratta congenita – già dai primi giorni di vita.
Chiediamo al nostro pediatra di eseguire tutti gli screening facoltativi della vista e, se non ci sono particolari familiarità in questo senso, di prescriverci una visita specialistica entro i tre anni di vita del bambino, da ripetere prima dell’ingresso alla primaria e poi circa una volta all’anno o secondo necessità.
Possiamo fare qualcosa a livello di prevenzione sociale (alimentazione, inquinamento, ecc.)?
Preoccupiamoci di allattare se possibile in maniera esclusiva al seno fino ai sei mesi di vita del bambino, poi continuiamo ad alimentarlo in maniera varia e corretta. Per quanto possibile, facciamolo vivere in un ambiente sano e se non ne abbiamo la possibilità organizziamo giornate di attività in mezzo alla natura: la vista vi ringrazierà.
Sappiamo che la miopia è in forte aumento, ma perché?
La vista nei bambini risponde a qualità genetiche, ma anche a fattori di evoluzione. Vi siete mai chiesti come mai tra le popolazioni che ancora vivono di caccia si registrano pochissimi casi di miopia, mentre in ambienti molto scolarizzati questa raggiunge tassi dell’80% (vedi la Cina e l’Oriente in generale)?
Semplice: se io ho bisogno di cacciare, il mio occhio nascerà con la predisposizione a vedere meglio da lontano. Se invece la mia base genetica sa già che molto probabilmente dovrò studiare, leggere, non mi servirà cacciare ma semmai aprire il frigorifero e leggere le etichette dei prodotti, beh, vedere bene da lontano perde di importanza.
Per farvi un altro esempio, pensate ai monaci che nel Medioevo dipingevano le miniature (avete mai visto Il nome della rosa), chiaramente senza occhiali da vicino, che sappiamo servono ad ogni persona con una vista “normale” dopo i 45 anni circa: la risposta è la medesima. I loro occhi avevano scelto che era più conveniente vedere bene da vicino, riversando i difetti visivi sulla miopia (i miopi difficilmente avranno bisogno di occhiali da vicino, anche con l’avanzare dell’età). Meraviglioso, no?
Anche il fatto di lavorare o concentrarsi troppo a lungo su smartphone e pc agevola questo processo di “miopizzazione”: insomma, la miopia è davvero la fotografia di una società che cambia!
Se temo che mio figlio sia miope, che faccio? Occhiali, lenti, operazioni, eventuali cure alternative?
Torneremo sui vari strumenti per migliorare la vista del bambino nello specifico, ma sicuramente la prima cosa da fare è una visita con un bravo oculista infantile (colui, insomma, che quotidianamente ha a che fare con i pazienti più piccoli) e successivamente farsi seguire da personale competente e specializzato che vi indirizzerà verso l’occhiale adatto.
Portare gli occhiali: mio figlio lo vivrà come un handicap?
Direi di no, se non lo fate voi. Il bambino vive specchiato nelle emozioni dei genitori e se vedrà voi titubanti, lo sarà anche lui. In caso contrario il miglioramento della vista porterà anzi ad un miglioramento nelle relazioni e nella vita scolastica e sociale
A proposito di scuola, cosa c’è da dire sulla lavagna tradizione e sulla LIM?
La LIM facilita sicuramente il meccanismo di insegnamento e apprendimento, ma non è la miglior soluzione per la vista. Trasformando il comune carattere scritto o stampato in centinaia di migliaia di pixel che vanno elaborati in maniera molto più complessa dai nostri occhi, questa richiede infatti che anche il minimo difetto di vista nei bambini sia corretto, cosa che si tende normalmente a non fare fino ad una certa età.
Come si sceglie una montatura per bambini? Posso utilizzarne una “più piccola” da adulto?
La risposta è no, sia da punto di vista dei materiali che della conformazione dell’occhiale.
Nel bambino vanno tassativamente evitate le lenti di vetro o cristallo, scegliendo invece quelle in policarbonato, che riducono il rischio di rottura e conseguenti lesioni.
La montatura deve essere in un materiale leggero e morbido e, cosa ancor più fondamentale, deve tenere conto della particolare conformazione del volto del bambino, dove l’osso nasale non è del tutto formato.
Ecco perché l’occhiale del bambino deve poggiare principalmente sulle asticelle, non deve avere occhielli nasali e deve avere un archetto molto più basso di quelli da adulti, perché l’occhiale non scivoli e il bambino non si ritrovi a guardare fuori dalla lente.
Scegliendone una specifica, come quelle di GrandVision, il problema è risolto.
Lenti a contatto: si possono usare nei bambini? Se si da quale età?
Sì ed è bene farlo da quando si è scoperta miopia: pensate se doveste insegnare a lavarsi i dentini ad un bambino di due anni o ad uno di dieci, chi imparerebbe prima secondo voi?
Ci sono casi, ce ne ha parlato il Prof Nucci, di neonati di poche settimane operati per patologie particolari a cui già a 4/6 settimane vengono applicate lenti a contatto, altri in cui le lenti sono addirittura più consigliate dell’occhiale.
La miopia è infatti causata da un difetto dell’occhio che, in poche parole, cresce troppo di dimensioni: in questo senso una lente a contatto rigida secondo alcuni potrebbe aiutare a contenere la crescita e quindi rallentare la miopia.
In linea generale diciamo che un bambino di sette/otto anni saprà già togliersi le lenti da solo e trattarle come di dovere laddove gli verrà insegnato, mentre fino ad una certa età sono i genitori che devono applicarle, non solo per questioni pratiche, ma anche di “attenzione” che il bambino percepisce verso di sè.
Questione “occhio pigro”, come mi regolo?
In genere questa patologia dal nome scientifico complesso (noi chiamiamola in modo familiare) si risolve con i classici bendaggi, che chiaramente il bambino porta meno volentieri con il caldo estivo.
Quello del back to school è quindi un ottimo momento per rivolgersi ad un bravo oculista ed iniziare la terapia. Anche qui, la ginnastica oculare non funziona, per cui non perdete tempo e non pensate di operare il vostro bimbo a meno che non ci siano patologie realmente gravi ed invalidanti!
Un Bambino che ha uno “scatto di crescita” improvviso può diventare miope?
No, se il bambino cresce velocemente in un dato lasso di tempo, il suo occhio cresce proporzionalmente. La miopia, come descritto sopra, è causata da altri fattori.
Per lo stesso concetto possiamo affermare che non c’è alcuna correlazione tra occhi chiari e miopia e che le leggende metropolitane in materia possiamo lasciarle lì dove stanno.
Spero di aver risposto a tutte le vostre principali domande, in caso contrario non esistete a contattarmi e sarò lieta di porle di nuovo agli esperti!
Ricordate che in occasione del Back to School (4 settembre/4 ottobre) presso i negozi GrandVision la montatura degli occhiali da vista bambino è gratuita!
Qui maggiori info, oltre a una simpaticissima iniziativa per i vostri bimbi:
Post offerto da GrandVision
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