Che chi vi dice “in gravidanza ci si sente così” dice LA SUA verità, che non sarà mai la vostra. Ecco perchè ogni gravidanza è diversa.
Mi sono sempre sentita ripetere questa frase: ogni gravidanza è diversa. Francamente non mi è mai sembrato così durante le prime tre, anche perché problemi a parte una gravidanza fisiologica è scandita da tappe e momenti che sono uguali per tutti. Semmai, dicevo, ogni FIGLIO è diverso, ma questa è un’altra storia.
E invece no. A 34 anni e con una panzetta di quattro mesi pieni che fa capolino dalle magliette in stile adolescente che ha bevuto troppa birra mi rendo conto ancora una volta che non c’avevo capito un tubo (bisogna pur ammetterlo, no?).
Questa gravidanza è molto diversa dalle precedenti 3, per molti motivi.
È diversa perché sono diversa io, ma non solo.
Da ragazza pensavo che non avrei voluto avere figli, perché non mi sentivo per nulla adeguata. Mi sono presa cura di me così a lungo che pensare a prendersi cura di un altro essere che non fosse il mio cagnolino mi pareva una cattiveria verso me stessa. E invece l’essere è arrivato a 27 anni. Un altro essere a 28. La terza a 31. Non per sbaglio, sia chiaro, lo so come si fa, ma perché dopo la prima figlia mi sono resa conto che prendersi cura di qualcun altro è forse l’unico vero modo per PASSARE OLTRE.
Però a 31 basta. I miei genitori mi hanno avuta giovanissimi e sinceramente avere figli oltre i 30 mi sembrava innaturale; ancora devo abituarmi al fatto di averne uno alla soglia dei 35. E invece la vita ci spinge spesso a ricrederci. E quindi eccomi qui, a vivere una gravidanza completamente diversa dalle altre.
Durante le altre gravidanze ero meravigliata ad ogni cambiamento del mio corpo, mi documentavo su tutto, immaginavo come sarebbe stato averlo tra le braccia; con questo figlio ancora non mi riesce e soprattutto fatico a ricordarmi di fare le analisi, di mangiare bene, le date delle ecografie. Non ho quell’ansia che ho sempre avuto che passino le settimane, anzi, vorrei rimanere a lungo congelata in questi mesi di passaggio. E no, non perché questo figlio io non lo voglia, anzi. È così e basta e il resto arriverà con i suoi tempi (ricordatevelo, quando da incinta vi prende l’ansia perché “sentite” poco).
Ho passato i primi due mesi lavorando tanto, viaggiando tanto, dormendo zero e trascinandomi dal letto al divano quando ero a casa. Non sapevo ancora di essere incinta (me ne sono accorta tardi) e quando l’ho saputo non ho reagito come le altre volte, in cui ho continuato a fare la vita di sempre: questa volta mi sono fermata per un mese intero, ad ascoltarmi e darmi del tempo. Forse perchè so che questo sarà il mio ultimo figlio, forse perchè semplicemente il mio corpo e la mia mente ne hanno molto bisogno.
Durante il quarto mese ho ripreso le mie solite attività (anzi, sono anche tornata in palestra dopo cinque lunghi anni), ma non mi sento comunque io. Tornerò a sentirmi quella di sempre? Non so, perchè in realtà dopo ogni figlio si cambia, fisicamente ma anche mentalmente. So che questo sarà un anno di grande impegno e svolta anche dal punto di vista lavorativo e devo ammettere che ho un pò di paura ce l’ho e mi fanno sorridere le tante persone che mi indicano come “punto di riferimento” per la mia sicurezza e tenacia… Ragazze, non sono mai stata e non sono tuttora migliore di nessuno, il fatto che io mi barcameni in una grande famiglia e che ottenga delle soddisfazioni nel lavoro non mi ha resa minimamente sicura di me stessa.
Insomma, a Maggio Giuseppino (come lo chiama la sorellina) arriverà e lo farà – come tutti i figli – alla faccia delle mie paure e della mia insicurezza. Ho ancora qualche mese per abituarmi, posto che ci si abitui mai, tanti viaggi di lavoro davanti, viaggi per portare le prime due bimbe dal papà, un trasloco da affrontare, un libro da scrivere. Mi piace pensare che questi mesi serviranno, ma so benissimo che l’unica cosa che mi farà dimenticare ogni insicurezza sarà il suo pianto in sala parto. E poi ci sarà un’altra storia da scrivere, altre notti insonni, altri sorrisi che ti sciolgono.
Tutto ciò per dirvi cosa?
Che chi vi dice “in gravidanza ci si sente così” dice LA SUA verità, che non sarà mai la vostra.
Che se aspettate un bambino e avete paura dei cambiamenti, fisici e mentali, ne avete tutto il diritto.
Che chiunque provi a dirvi che ci si sente mamme dal primo giorno in cui scopri di essere incinta ha ragione solo in parte.
Vivete la vostra gravidanza come un dono prezioso, ma sappiate che la tristezza e la paura sono sentimenti normalissimi e non dovete vergognarvene.
A presto, ragazze.